Acquistare la prima casa: quali sono i costi “occulti”?

Acquistare la prima casa: quali sono i costi “occulti”?

Si fa presto a dire Compro casa!
Magari avete già trovato l’immobile che fa al caso vostro, o forse vi state guardando attorno, ma una cosa è certa: se non conoscete i costi occulti potreste trovarvi con delle brutte sorprese.
Infatti, oltre al mutuo ci sono diverse spese da sostenere che non rientrano nel costo dell’immobile e che vengono spesso sottovalutate. Parliamo delle spese notarili e delle imposte da versare all’erario.

Entrambe queste spese, è bene ricordarlo, sono obbligatorie. 

Ma come si calcolano le imposte e i costi aggiuntivi quando acquistiamo una casa?
Per quanto riguarda le imposte dovute allo Stato, queste variano in maniera significativa a seconda di alcune variabili:
a. se si acquista da un privato o da un’impresa costruttrice
b. se si acquista come prima o seconda casa
c. se si acquista un immobile di lusso
Nel caso la compravendita avvenga tra privati infatti, le imposte vengono calcolate sul valore catastale effettivo dell’immobile a prescindere dal prezzo di vendita.
Quest’ultimo viene definito moltiplicando la rendita catastale x 115,5 (prima casa) o 126 (seconda casa). Le imposte verranno calcolate sul valore ottenuto secondo le seguenti formule:

prima casa: 2% del valore catastale (imposta di registro) + 50€ (imposta ipotecaria) + 50€ (imposta catastale) 
seconda casa: 9% del valore catastale (imposta di registro) + 50€ (imposta ipotecaria) + 50€ (imposta catastale) 

Facciamo quindi un esempio: nel caso di un immobile dalla rendita catastale di 500€, le imposte saranno pari a:
prima casa: (500x115,5=57.750) x 2% +50€ +50€, pari a 1255€
seconda casa: (500x126=63.000) x 9% +50€ +50€, pari a 5770€

Nel caso invece si acquisti casa direttamente dal costruttore, le imposte sono fisse (200€ per l’imposta di registro, 200 per l’imposta ipotecaria e 200 per quella catastale), ma si deve pagare l’iva sul prezzo dell’immobile, pari al 4% per la prima casa, il 10% per la seconda casa e il 22% per gli immobili di lusso.

E il notaio? 
A queste imposte vanno aggiunti i costi notarili, che possono ammontare a qualche migliaio di euro. Sono spese che spesso fanno storcere il naso e vengono recepite come accessorie - se non inutili - ma che invece sono fondamentali. La figura del notaio infatti è molto importante nell’atto di compravendita: è infatti un Pubblico Ufficiale della Repubblica Italiana, e si occupa di verificare che tutto sia in ordine e che non ci siano vizi di forma o peggio ancora delle vere e proprie frodi in atto.
Nel caso della compravendita, infatti, il notaio si occupa di controllare che l’immobile in vendita sia di completa titolarità del venditore e che non esistano ipoteche o vincoli su di esso che possano poi risultare in un problema per chi acquista. Verifica che non ci siano abusi edilizi e che l’immobile sia regolarmente accatastato, risalendo fino a 20 anni prima, e lo fa con il massimo scrupolo: infatti il notaio risponde personalmente delle verifiche eseguite e diventa a tutti gli effetti un garante della compravendita.
L’onorario notarile per le compravendite e i mutui sono commisurati al prezzo dell’immobile indicato nell’atto di vendita e rispondono a un tabellario fissato dall’ordine dei Notai. Purtroppo non è possibile fornire indicazioni precise in quanto i prezzi variano comunque per i singoli professionisti, secondo la seguente tabella:
da 5.000 a 25.000 euro (valore di riferimento 15.000 euro) – percentuale: 7,66% del valore di riferimento – +16%, -5,99%;
da 25.001 a 500.000 euro (valore di riferimento: 262.500 euro) – percentuale: 1,078% del valore di riferimento – +5,990%, -0,653%;
da 500.001,00 a 1.000.000,00 euro (valore di riferimento: 750.000,00 euro) – percentuale: 0,440% del valore di riferimento – +0,653%, -0,410%;
da 1.000.001,00 a 3.500.000,00 euro (valore di riferimento: 2.250.000,00 euro) – percentuale: 0,210% del valore di riferimento – +0,410%, -0,160%;
da 3.500.001,00 a 5.000.000,00 euro (valore di riferimento: 4.250.000,00 euro) – percentuale: 0,140% del valore di riferimento – +0,160%, -0,120%.
Come possiamo vedere, acquistare una casa del valore di 100000 euro ci può costare di notaio quantomeno un migliaio di euro di parcella, senza considerare le eventuali maggiorazioni applicate dal singolo professionista che si vanno ad aggiungere a alle imposte, senza considerare le provvigioni dell’agenzia immobiliare che fa da mediatore nella compravendita.
Il nostro consiglio, come al solito, è di affidarvi a realtà consolidate e fidate, in grado di dare maggior valore a queste spese aggiuntive che - in qualsiasi caso - non possono essere evitate.
Qual è la vostra esperienza nell’acquisto della vostra prima casa? Siete stati informati subito degli oneri aggiuntivi o vi siete trovati con delle brutte sorprese? Scrivetecelo nei commenti, siamo curiosi di conoscere la vostra storia!