Cercare casa in affitto non è impresa facile né veloce, in qualunque posto sia. Ci sono aspettative da soddisfare, la ricerca di piccole comodità e di garanzie dal proprietario. Così come non è facile per il locatore trovare “buon inquilino”, allo stesso modo non è immediato per il locatario trovare un “buon proprietario”. Non tutti i problemi o i difetti si rivelano a prima vista o emergono al primo incontro, ma quel che è certo è che una scelta sbagliata può compromettere la serenità quotidiana e generare discussioni e litigi.
Per evitare di trovarsi immersi in spiacevoli sorprese e inaspettati disagi da risolvere, meglio fare tutte le domande del caso, prima di entrare nella nuova casa e, soprattutto, prima di firmare il contratto di locazione. Altro consiglio utile è prendere informazioni sul proprietario, per sapere che tipo è, se è affidabile, magari chiedendo ai vicini, al portiere, al giardiniere o a chi fa le pulizie nel condominio.
1. Cosa comprende il canone mensile d’affitto?
È bene chiarire subito cosa comprende esattamente l’affitto mensile pattuito. Per esempio, la tassa dei rifiuti, le spese condominiali, le spese di acqua, luce e gas sono incluse o escluse? Stesso discorso per gli oneri di registrazione del contratto d’affitto, da suddividere al 50% tra proprietario e inquilino. Se ci si avvale della “cedolare secca” per la locazione, allora le spese di registrazione sono nulle.
Quindi il consiglio è di domandare espressamente al proprietario di precisare nel contratto tutte le spese escluse dal canone d’affitto mensile, a carico del locatario. Altra precisazione utile è quella della durata del canone, per sapere prima se varierà nel tempo e come.
2. Chi paga le spese condominiali?
Le spese condominiali solitamente sono a carico dell’inquilino e includono i costi d’esercizio per il mantenimento e la pulizia degli spazi comuni (servizio di pulizia, gestione degli spazi verdi, utilizzo e manutenzione dell’ascensore, consumo di energia elettrica, eventuale gestione della piscina, energia elettrica degli spazi comuni, ecc.). Può essere una buona regola dividere le spese a metà tra locatore e locatario, ma anche questo andrà indicato nel contratto.
Restano invece a carico del proprietario le spese di manutenzione straordinaria del condominio, come la riverniciatura dell’immobile, l’ammodernamento degli impianti, gli interventi di ristrutturazione…
3. Come si gestiscono le spese per le utenze?
Terza cosa, definire con chiarezza se le spese per i servizi di acqua, luce e gas sono incluse o meno nel canone d’affitto e controllare da subito i contatori, per poi pagare in base agli effettivi consumi che il nuovo locatario avrà. Anche aver chiaro come funziona il sistema di riscaldamento (centralizzato o autonomo?) e in che classe è l’immobile aiuta ad avere un’idea più definita delle spese a cui si va incontro.
4. A quanto ammonta la caparra o deposito cauzionale?
Una volta firmato il contratto, prima della consegna delle chiavi di casa, è consuetudine che il proprietario chieda all’affittuario il versamento della caparra o deposito cauzionale, cioè di una somma di denaro che non può superare le tre mensilità del canone d’affitto e che servirà a tutelare il locatore da eventuali danni causati all’immobile o agli arredi e oggetti in esso sono contenuti. Se alla scadenza del contratto il proprietario avrà rilevato danni per incuria o cattivo utilizzo, potrà trattenere la caparra o parte di essa per coprire i costi delle riparazioni necessarie o, altra possibilità, potrà trattenerla in caso di mancato pagamento dei canoni d’affitto dovuti. Altrimenti, la somma sarà restituita per intero al locatario. Dettaglio che non tutti sanno è che, a fine anno, questa somma matura degli interessi legali per l’inquilino.
5. Chi paga le spese di riparazione?
Le spese di riparazione per guasti sono a carico del proprietario, anche se spesso questo aspetto è causa di discussioni tra le parti. Prima di firmare il contratto il locatario farà bene a verificare che tutto – elettrodomestici, impianti e apparecchiature varie – funzioni correttamente, così da chiedere prima eventuali riparazioni.
6. È previsto un inventario dei mobili presenti?
Quando l’appartamento in affitto è già arredato, di solito il proprietario fa firmare una sorta di inventario ovvero l’elenco dei mobili ed elettrodomestici presenti. Per questo, prima di fare cambiamenti o acquistare nuovi mobili è bene chiedere al proprietario, così da sapere chi sosterrà l’eventuale spesa.
7. Com’è il vicinato?
Un buon vicinato è un valore aggiunto per un appartamento. Quando si visita una casa il tempo di sosta è talmente breve, che è difficile capire se ci sono vicini che urlano, cani che abbaiano o altri rumori molesti che possono disturbare il quieto vivere. Ecco perché una delle domande da porre al proprietario è “com’è il vicinato?”, per avere un’idea di come si potrà vivere in quell’ambiente. Se il proprietario è vago, glissa o risponde in maniera frettolosa, potrà essere una buona idea provare a indagare e fare qualche giro in più nei dintorni, magari in orari diversi, per capire le abitudini del vicinato.
8. Si possono tenere animali domestici?
Qualora il locatario abbia un animale domestico, farà bene a chiedere subito al potenziale proprietario se questo è gradito e ammesso nell’abitazione, onde evitare di far saltare l’accordo. Non tutti i locatori sono felici di aprire le porte di casa agli animali domestici, per timore di subire danni all’abitazione e disturbare il vicinato, soprattutto in condominio, motivo per cui essere chiari da subito è la cosa migliore, a tutela di entrambe le parti.
9. L’appartamento è umido e ha problemi di muffa?
A una prima occhiata, in base all’esposizione solare e guardando le pareti negli angoli della casa e intorno alle finestre solitamente si può già intuire se ci sono problemi di umidità, ma non sempre questo disagio è rilevabile a prima vista. Certo è che un immobile umido è un vero problema, sia per il rischio di rovinare mobili e vestiario, sia per la salute di chi ci vive. Ecco perché è meglio verificare prima di firmare il contratto.
10. Come sono organizzate le pulizie condominiali?
Se l’appartamento è in condominio, ci sarà anche il problema della pulizia degli spazi comuni oltre che delle spese per essi. Il servizio di pulizia delle parti comuni può essere gestito in due modi: o è affidato a una ditta specializzata o a una persona esterna che se ne occupa, in alternativa le pulizie vengono fatte a turno dagli stessi condomini. Nel secondo caso, il locatario deve saperlo prima, così da evitare sorprese e da ritagliarsi il tempo necessario per garantire tale servizio.